L’Università di Bombay ha condotto un’interessante indagine sul tema già trattato di farmaci e colori. Le conclusioni sono state pubblicate sull’International Journal of Biotechnology. Ecco un estratto della notizia ripresa da Universonline.com:
“Circa 600 volontari sono stati coinvolti in un'indagine che aveva lo scopo di individuare quali elementi rendessero un farmaco più efficace rispetto ad un altro. Con grande stupore dei ricercatori, quasi i tre quarti degli intervistati (75 per cento) consideravano un farmaco "più efficace" rispetto ad un altro a seconda del colore e della forma. Osservando nel dettaglio le varie riposte alcuni colori rendevano i farmaci più o meno attraenti, per esempio per il 14 per cento dei volontari le pillole di colore rosso o rosa venivano ritenute più dolci mentre altri colori come il giallo erano associati ad un sapore salato. L'11 per cento degli intervistati associava il colore bianco e blu a farmaci amari mentre nel 10 per cento dei casi il colore arancione era sinonimo di acidità. Il colore che in assoluto ispirava più fiducia, soprattutto per le persone di mezz'età e le donne, è stato il rosa.
Gli autori dello studio spiegano che quando i pazienti assumono dei farmaci sono sottoposti a esperienze sensoriali, questo vale sia che si tratti di terapie che prevedono medicinali sotto forma di pasticche o capsule sia che si tratti un liquido da deglutire. Le percezioni rituali possono influenzare potentemente come un paziente "vede" l'efficacia del trattamento, se un soggetto è ben disposto verso una terapia l'organismo riuscirà a reagire meglio con notevoli benefici.”
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