Le forme geometriche sono un'importante strumento a disposizione del graphic designer. Cerchi, quadrati e triangoli non sono soltanto poligoni, ma racchiudono al loro interno significati e mezzi narrativi utili per comunicare in modo efficace e persuasivo.
Cerchiamo allora di scoprirne qualche cosa di più.
Come affermava il grande designer Bruno Munari "il quadrato, il cerchio e il triangolo equilatero, sono le tre forme basilari per lo studio delle strutture, delle forme, della modulazione e della accumulazione. La conoscenza delle caratteristiche e delle possibilità di queste forme basilari, permette al progettista di progettare con maggiore facilità e competenza".
Vediamo le tre figure nel dettaglio, indicandone prima i significati e poi le applicazioni pratiche in campo grafico.
Il cerchio.
“Se il quadrato risulta legato all’uomo e alle sue costruzioni: all’architettura, alle strutture armoniche, alla scrittura ecc., il cerchio ha relazioni divine. Un cerchio ha rappresentato e rappresenta ancora l’eternità, non avendo principio né fine” (Bruno Munari).
Significato.
Sono molti i significati mistici legati alla forma circolare: l’infinito, la continuità eterna ed il divino solo per citarne alcuni. Secondo un antico testo persino Dio avrebbe la forma di un cerchio, il cui centro è dappertutto ma la circonferenza in nessun luogo.
Il cerchio è presente in moltissimi alfabeti antichi ed è una delle prime figure disegnate dai bambini. La circonferenza è comune anche nel mondo naturale, ed in quanto tale viene spesso definita “linea organica”, al contrario delle linee rette e spigolose, più simili alle creazioni umane ed artificiali.
Se da un lato la circonferenza suggerisce movimento ed instabilità, allo stesso tempo evoca un senso di protezione umana e di sicurezza, data la sua somiglianza con l’abbraccio materno e la posizione fetale.
Applicazioni grafiche.
Dal punto di vista grafico il cerchio è una figura che trasmette dinamicità e movimento; ma basta poco per fermarla: un qualsiasi punto disegnato sul perimetro ne arresta la rotazione.
La forma circolare ha un forte potere magnetico perchè attira l’occhio dell’osservatore. Il cerchio è molto efficace per enfatizzare concetti importanti nonché per “staccare” i soggetti dallo sfondo (nel teatro la luce chiamata “occhio di bue” viene utilizzata per far risaltare un attore, proiettando sul palcoscenico un fascio di luce circolare).
Per quanto concerne l’ordine e la disposizione, Munari suggeriva: “Un disco, poggiato su di un piano, non si può metterlo in disordine; perciò quasi sempre i piatti sono rotondi: è più semplice disporli sulla tavola. Se fossero esagonali, quadrati, ottagonali, rettangolari, creerebbero problemi di allineamento e messa in ordine che complicherebbero la preparazione della tavola da pranzo”.
Il quadrato.
“Alto e largo quanto un uomo con le braccia aperte, il quadrato sta, nelle più antiche strutture e nelle immagini rupestri dei primi uomini, a significare l’idea di recinto, di casa, di paese” (Bruno Munari).
Significato.
Secondo un antico detto cinese “l’infinito è un quadrato senza angoli”. Il quadrato è una figura armonica, stabile e sicura. La sua struttura è presente in moltissimi motivi decorativi del passato ed è alla base dell’architettura di Babilonia. Inoltre lo si ritrova in giochi antichi quali la dama e gli scacchi.
Le figure quadrangolari hanno una connotazione umana ed appaiono più comprensibili perché create dall’uomo (a differenza delle linee curve che vengono spesso interpretate come naturali). Il quadrato è quotidianamente presente nella vita di tutti i giorni: edifici, libri e strumenti di lavoro generalmente hanno forme spigolose.
Applicazioni grafiche.
Il quadrato suggerisce sicurezza: è stabile, solido e con i piedi ben piantati a terra. Possiamo però destabilizzarlo ruotandolo e posizionandolo su di un spigolo: quello che si ottiene è movimento ed instabilità.
Il quadrato può assumere una valenza narrativa se viene allungato a formare un rettangolo. Le possibilità sono due:
- sviluppo orizzontale (il rettangolo poggia sul lato lungo): dividendo la figura in verticale si ottiene un’opposizione sinistra vs. destra che può assumere diversi significati:
- a. vecchio vs. nuovo;
- b. conosciuto vs. nuovo;
- c. prima vs. dopo.
Questo schema viene utilizzato nei tabellari pubblicitari a doppia pagina: generalmente la pagina di sinistra presenta una situazione reale o problematica, mentre quella di destra ritrae il cambiamento che si ottiene se viene utilizzato il prodotto pubblicizzato;
- sviluppo verticale (il rettangolo poggia sul lato corto): dividendo la figura in orizzontale si ottiene un’opposizione alto vs. basso, che può assumere diversi significati:
- a. divino vs. terreno;
- b. ambizione vs. realtà;
- c. superiore vs. inferiore.
Le pubblicità sulla stampa utilizzano questa suddivisione per rappresentare nella parte superiore la situazione possibile grazie al prodotto (ambizione) mentre nella parte inferiore il testo con il compito di spiegare le caratteristiche ed i benefici del prodotto (realtà).
Il triangolo.
“Ogni triangolo (sia acuto, rettangolo o equilatero) ha un suo profumo spirituale. Paragonato ad altre forme questo profumo si differenzia, acquista delle sfumature, ma rimane fondamentalmente immutabile, come il profumo della rosa che non si può confondere con quello della mammola” ( Prof. Michele Emmer).
Significato.
Il triangolo è molto frequente in natura: provate ad affettare un comune cetriolo e lo troverete nella sua sezione. La sua forma è stata ampiamente utilizzata nelle architetture di Frank Lloyd Wright. Il triangolo equilatero esprime un equilibrio dinamico: la sua posizione stabile è messa in movimento dagli angoli appuntiti che invitano l’occhio a fuggire.
Applicazioni grafiche.
Dal punto di vista grafico il triangolo è un vettore: volendo paragonarlo alla parola scritta potremmo dire che il triangolo equivale ad un verbo, mentre le altre figure sono soggetti e complementi. La forma triangolare infatti suggerisce uno spostamento, indica una direzione ed invoglia lo sguardo a seguirne il percorso tracciato.
In campo grafico il triangolo viene comunemente utilizzato per indicare e dirigere (freccia). Inoltre la sua somiglianza con i segnali stradali di pericolo lo rende adatto per mettere in rilievo concetti importanti (assimilabile alla funzione del cerchio).
Utilizzando il triangolo è necessario fare attenzione al modo in cui dirige lo sguardo dell’osservatore: l’occhio infatti ha la tendenza a seguire gli angoli ed a muoversi lungo gli spigoli. Se un triangolo è posto troppo vicino al bordo dell’impaginato rischierà di far uscire troppo in fretta lo sguardo, vanificando così l’intento comunicativo del progetto.
Infine vi consiglio un libro, dal quale ho tratto numerosi spunti per questo articolo:
“Arte come mestiere” di Bruno Munari, su IBS a 8 euro.
http://www.internetbookshop.it/code/9788842052517/munari-bruno/arte-come-mestiere.html
2 Comments
aquazur
maggio 28, 2010 1:46 pmSiete troppo forti!
Grazie di tutte le informazioni, le notizie e i consigli.
Vi ho trovati per caso e credo proprio che vi terrò d’occhio…
se non vi dispiace!
;-))
Buon lavoro!
A.
D4N13L
febbraio 21, 2015 10:33 pmGrazie mille delle informazioni mi saranno molto utili in laurea 😉
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