“Sbrigati!” è una delle esortazioni più comuni in un’agenzia di comunicazione. Assieme alle sue sorelle “Spicciati!”, “Hai finito?” e “Ancora li?! Muoviti!” compare di sovente nelle frasi formulate dai colleghi verso graphic designer ed art director. Come se progettare un logo, impaginare una brochure o ideare un sito web fossero operazioni meccaniche, che richiedono il consumo di un paio di neuroni al massimo. In realtà il processo creativo necessita dei suoi tempi, che spesso mal si accordano con le pretese di superiori troppo accomodanti verso i clienti.
Le idee, per nascere, hanno bisogno di un luogo calmo nel quale riposare, di un po’ di sole per riscaldarsi, di un pizzico di buio per rilassare le membra. Come esseri vitali. Solo quando avranno percorso tutto il processo di sviluppo saranno pronte per sgusciare fuori dalla loro tana ed essere raccolte dal creativo su di un foglio di carta. E poco aiutano le imprecazioni di coloro che credono che la creatività sia una lampadina che si può accendere ogni qual volta lo si decida. Il processo ideativo può essere sollecitato, ma mai forzato.
Lasciate quindi alle vostre idee il tempo di germogliare. Quando avrete imparato che alla creatività non si comanda, che è meglio lasciarla andare per un po’ a briglia sciolta, scoprirete che in fondo non è così difficile da addomesticare, e riuscirete a renderla più reattiva e pronta quando i tempi lo richiederanno. Perché in alcuni casi ai tempi stretti non si può proprio derogare.
Per concludere, ecco un breve passo dell’intervista al regista Ermanno Olmi, pubblicata alcuni giorni fa su La Repubblica. Il tema trattato è ancora la “lentezza”:
“Ai giovani faccio sempre la stessa raccomandazione: prima di decidere di cosa volete parlare scoprite dentro di voi che cosa vi sta a cuore, sennò si parla giusto per parlare. Alcuni anni fa scrissi un pezzo facendo l’elogio alla lentezza, quella che ci consente di osservare secondo i ritmi della mente umana. Se tu parli veloce io sento che sei superficiale. Ascolto i telegiornali – il televisore è diventato il caminetto dell’umanità, che invece di bruciare il ciocco profumato brucia la realtà, la consuma e la butta via – e ascolto i politici che parlano tutti a una velocità incomprensibile: ma che cosa state dicendo? Se vanno così di fretta sono i primi a non credere a quello che stanno dicendo”. (La Repubblica, 28 luglio 2008)
A presto,
Elena
7 Comments
Rossana
luglio 31, 2008 12:20 pmCarissima Elena, bella l’intervista ad Ermanno Olmi, uomo saggio e capace.
In effetti è vero, spesso le idee, anche quelle più promettenti, non vengono coltivate (come si fa con i frutti) con i giusti tempi, ma vengono torturate a tal punto che si bruciano sul nascere. I motivi possono essere tanti: la fretta, il desiderio impellente di trovare l’idea vincente ecc… Io, da questo punto di vista, non ho ancora imparato a gestirmi. Ci sono dei giorni che mi “rompo” il cervello per trovare qualcosa di buono da scrivere, ma non ne ricavo niente. Poi, quando meno me lo aspetto, ecco che in testa si accende la famigerata lampadina. E qui commetto un altro errore: anzichè attendere pazientemente che l’idea germogli, cerco di forzarne la crescita.
Tutti quelli che fanno un mestiere creativo concordano su due punti:
1- la creatività non può essere forzata ma solo stimolata;
2- non va mai buttato via niente, anche l’idea o il progetto che in un primo momento sembra inutile.
Ieri sera ho iniziato la lettura del libro “Essere creativi” di Edward De Bono. Prima che mi capitasse fra le mani questo saggio, di questo autore conoscevo l’interessante teoria dei “sei cappelli per pensare”. Spero possa essermi d’aiuto, l’inizio è promettente.
A presto, Rossana
Verox
luglio 31, 2008 12:28 pmCiao Rossana! Il libro di De Bono è meraviglioso: all’interno scoprirai numerosi suggerimenti per “pensare” e “creare” in modo più efficace. Gustalo con calma: ti consiglio di munirti di una buona scorta di pot-it, perché di punti sui quali tornare e memorizzare ne troverai a migliaia
Alla fine ti sentirai davvero arricchita.
Una citazione su tutte: “Un problema è semplicemente la differenza fra ciò che si ha e ciò che si vuole” (De Bono).
Buona lettura
e continua con i tuoi bellissimi decoupage, sono un ottimo esercizio creativo!
angela
luglio 31, 2008 8:36 pm“C’è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente, rallenta il passo. Chi invece vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a sé nel tempo.
Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.”
Milan Kundera
Verox
agosto 1, 2008 6:50 amMeravigliosa citazione!
Grazie mille Angela
Aicha77
agosto 4, 2008 4:20 pmCreatività, emotività, sensibilità ecc ecc sono tutte caratteristiche che ritrovo “riflesse” nei miei visitatori…
Sono onorata di aver conquistato un tuo così bel commento…
a presto
Aicha
Verox
agosto 4, 2008 4:24 pmL’onore è tutto mio
Grazie di essere passata sul mio blog, e grazie a Rossana per avermi segnalato il tuo.
A presto,
Elena
Slight
settembre 1, 2008 10:14 ambella citazione
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