Uno dei problemi che molti giovani designer incontrano quando cercano di entrare nel mondo del lavoro, è la scarsità del loro portfolio. Neolaureati e spesso con poca esperienza, fanno fatica a trovare qualche studio che offra loro l’opportunità di fare pratica. E soprattutto l’occasione di crearsi un portfolio.
Il vero problema è il circolo vizioso: senza portfolio non trovi lavoro, ma senza lavoro non puoi farti un portfolio. Un serpente che si morde la coda!
Che cosa fare in questi casi? Usare la creatività per “inventare” dei progetti!
E’ ciò che ho fatto durante gli anni dell’università, e che mi ha consentito di trovare delle collaborazioni e di fare esperienza. Quando ero libera dagli esami mi imponevo un tema, inventavo un’azienda e cercavo di risolverle un ipotetico problema di design.
Restyling del logo? Una nuova brochure? Pensare ad un blog aziendale?
Seguivo i trend sui libri di settore, studiavo la letteratura al riguardo e cercavo di trovare delle soluzioni vere a dei problemi ipotetici. L’impegno mi ha presto ripagata: i proof of concept che ho inserito nel portfolio mi hanno fatto guadagnare delle belle collaborazioni e molte soddisfazioni, pur essendo allora ancora una studentessa.
Come afferma la creativity expert Julia Cameron, la creatività “on demand” è una necessità per far progredire la propria vita professionale ed economica, ma bisognerebbe anche dedicarsi a della creatività per sé, al fine di tenerla sveglia dentro di noi.
E’ una pratica, questa, che bisognerebbe continuare a seguire anche durante la vita lavorativa di tutti i giorni. Per la Cameron ci sono tanti buoni motivi per farlo:
- puoi fissare da solo le scadenze;
- hai la possibilità di testare nuove strategie
- puoi dedicarli tutto il tempo che desideri – senza dover gestire clienti urlanti
- puoi testare te stesso, mettendoti alla prova senza il timore di sbagliare
- e se anche sbagli, nessuno ti minaccerà di non pagarti al fattura.
Purtroppo il tempo è tiranno, ed oggi come oggi i designer che possono dedicarsi ad un po’ di sana creatività “egoista” ce ne sono pochi. Eppure bisognerebbe provare. Che ne dite? Che cosa fate per tener viva la vostra creatività?
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