Che cosa guardate quando scegliete un libro? Che domanda, penserà qualcuno, la trama ovviamente. Io no. O meglio: non solo. Quando decido di comprare un libro guardo molte cose. Non ultima la copertina.
Il testo è sicuramente il motivo principale che spinge ad acquistare un libro: che si tratti di un manuale o di un romanzo, di un libro di poesie o di una raccolta di fumetti, è il contenuto il principe del libro. Ma anche l’occhio vuole la sua parte, ed un racconto meraviglioso ed entusiasmante può essere svilito da un’impaginazione triste e soffocante. (Illustrazione di Antonello Silverini)
Molti volumi offrono al lettore pagine impastate di caratteri, con una struttura in paragrafi che fa rimpiangere la leggibilità dell’elenco telefonico. Impaginare un libro richiede un’abilità visiva tanto quanto studiare una layout efficace per un sito web. Il carattere tipografico, la spaziatura fra le righe, la struttura di titoli e sottotitoli, i margini e persino la posizione del numero della pagina: ogni singolo elemento comunica, e tutti insieme concorrono nel conferire alla pagina stampata un carattere di leggerezza e piacevolezza, grazie al quale anche un tomo da 1400 pagine diventa docile come un volumetto di ricette.
Fra le impaginazioni che preferiscono c’è sicuramente il libro di Roy Peter Clark “Writing Tools”, leggero e raffinato. Ma amo anche “Design Elements” di Timothy Samara (dove immagini e testi sono integrati in modo pulito ed ordinato) e “Getting the Words Right” di Theodore A. Rees Cheney (un libro dedicato al copywriting impaginato in modo ricercato, quasi chic).
Alla pari dell’impaginazione, anche la copertina concorre nel rendere prezioso e desiderabile il contenuto di un libro. In fondo la sovra coperta è come il packaging di un prodotto: deve attirare il potenziale cliente ed incuriosirlo. Ma sempre coerentemente con il contenuto. I libri che utilizzano questa parte come specchietto per le allodole sono irritanti, creano aspettative che vengono disilluse non appena si supera l’introduzione. Una scelta strategica che nel lungo termine non sempre paga.
Non fanno proprio parte di quest’ultimo gruppo i libri di Philip Dick pubblicati in “speciale edition” da Fanucci, le cui copertine sono state ideate dal bravissimo designer Antonello Silverini. Le sue illustrazioni sono quanto di più si avvicina, nella mia immaginazione, ai mondi alieni e spettacolari nei quali si divincolano i personaggi del celebre romanziere.
La sua particolare tecnica coniuga in modo sapiente materiali diversi, acrilico e collage, conferendo alle illustrazioni una componente materica decisamente affascinante. La scelta dei soggetti, i colori utilizzati a la singolare disposizione spaziale trasformano queste immagini in entità oniriche, a metà strada fra sogno e realtà. Come le avventure spettacolari di Dick.
A presto, Elena
12 Comments
Luisa
settembre 29, 2008 11:28 amElena,
grazie del bel suggerimento bibliografico.
Non conoscevo “Getting words right”, ma la tua segnalazione e una rapida indagine in rete mi hanno convinta all’aquisto.
Ciao.
Luisa
Luisa
settembre 29, 2008 11:28 amoops… acquisto
Luisa
Verox
settembre 29, 2008 11:32 amGrazie mille a te, Luisa, di essere passata sul mio blog.
Ne sono felicissima
A presto,
Elena
Luisa
settembre 29, 2008 12:02 pmSei nel mio blogroll, ormai 😉
Luisa
Verox
settembre 29, 2008 1:58 pmNe sono veramente onorata! Grazie 😀
Gio
settembre 29, 2008 2:13 pmL’ultimo libro che ho preso grazie alla sua copertina è stato “Firmino”: un’ottima lettura, e poi –per pigri– 180 pp si leggono facilmente!
qui il libro@Einaudi
Verox
settembre 29, 2008 2:20 pmLa copertina di “Firmino” attira molto anche me. E’ un’illustrazione tenera, che ricorda i libri dell’infanzia. Forse per questo mi trasmette quel vago senso di malinconia che ha finora ostacolato la sua lettura. Lo metterò in lista
A presto Gio!
Vugan
settembre 29, 2008 8:46 pmNo ho mai comprato un libro per la copertina… neanche per la trama anche se spesso le leggo… in realtà acquisto su consigli di chi ne sa più di me…
La leggibilità invece mi ha fatto decidere di non comprare certi libri…
Rossana
settembre 30, 2008 7:29 amCara Elena, quando sono in libreria la prima cosa che mi attira in un libro sono la copertina e il titolo. Per me sono due elementi inscindibili, che devono essere l’una lo specchio dell’altro. A questo punto, mi dedico alla lettura del riassunto. Se anche questo mi convince allora acquisto il libro. Mamma mia…Pare che il libro debba passare l’esame di maturità :P)
A volte, però, può capitare che compero un libro perchè mi è stato consigliato da qualcuno che lo ha letto in precedenza. Non bado mai all’incipit e non leggo pagine a caso. E nemmeno faccio presto attenzione alle frasi di richiamo che spesso primeggiano sulle copertine.
Ciao bella, ti abbraccio forte 😀
Verox
settembre 30, 2008 8:32 amUn abbraccio anche a te Ros!
angela
settembre 30, 2008 2:47 pmIl titolo, senza dubbio. Poi la copertina e la carta. Per esempio non mi piace la carta bianchissima, lucida, per i romanzi. Un romanzo deve avere una carta “consistente” e deve odorare. A natale ho comprato un libro: L’odore dei libri – Fiabe e racconti per bibliofili di, Mauro Giancaspro che riuniva queste tre esigenze. Troppa grazia.
Abbraccio
angela
Leave a Reply