Volti rosei, gote colorite e pelle ambrata sono spesso sinonimi visivi di “sana e robusta costituzione”. Ma in campo farmaceutico la nostra salute viene protetta e curata da una palette di colori decisamente diversa: alle morbide tinte pastello si sostituiscono densi blu, rossi accessi ed arancioni ipervitaminici.
Analizzare le confezioni dei farmaci è un esercizio decisamente utile per chi desidera utilizzare i modo efficace i colori.
Il bianco è la tinta principale che caratterizza i packaging farmaceutici: è sinonimo di igiene, di purezza e di assenza di imperfezioni. I punti di colore si ritrovano in genere nei testi, nei loghi e negli eventuali elementi decorativi presenti sulla confezione. Le tonalità vengono scelte in base ad un preciso intento comunicativo, ad esempio:
- il blu, per il suo fisiologico potere rilassante, viene spesso impiegato per calmanti, sonniferi e farmaci contro i disturbi dell'ansia;
- il giallo e l’arancione sono tonalità solari, calde, che suggeriscono attività e movimento, e caratterizzano le confezioni di vitamine, complessi ricostituenti e tutta la gamma di prodotti per il miglioramento delle prestazioni sportive;
- il verde è sinonimo di medicina naturale per la sua comunanza con il mondo vegetale; lo si ritrova in molte confezioni di tonici a base d'erbe, di capsule con estratti di piante ed in generale per tutti i medicinali legati all'ambito naturale;
- il rosso è il colore sanguigno per eccellenza; quando si unisce al bianco suggerisce potere e forza, per questo diventa il veicolo cromatico per suggerire l'idea di efficacia di un medicinale. Lo si può trovare impiegato nel settore degli antibiotici, dei colluttori, degli sciroppi per la tosse, ma anche negli integratori di ferro e nei farmaci legati ai problemi al sangue. Nelle tonalità più tenui e rosate, diventa sinonimo di dolcezza ed appetibilità (ricorda il sapore di frutti come il lampone e la fragola, utilizzati spesso come aromi per sciroppi e pastiglie per bambini).
Studiare il packaging è un ottimo esercizio per comprendere le dinamiche comunicative dei prodotti e scoprire gli utilizzi più efficaci del colore.
8 Comments
vugan
dicembre 1, 2010 12:56 pmAh allora quelli della famosa pillola blu hanno sbagliato colore…
se la facevano rossa e bianca chissà quante ne vendevano in più… ho forse non è la molla del colore che fa vendere la pillola blu… sono confuso
Che sia l’eccezione che conferma la regola? :-))
Verox
dicembre 1, 2010 2:21 pm@ Vugan
La famosa pillola blu è nata con l’intento di ridurre un disturbo fisico (erezione) e la collegata problematica psicologica (ansia da prestazione/depressione da mancanza di rapporti). Quindi trovo che il blu sia stata una scelta ottima. Se fosse stata rossa, avrebbe passato un messaggio diverso, più da “potenziatore” che da cura.
A presto
vugan
dicembre 1, 2010 4:09 pmEh infatti hanno sbagliato due volte… sulla cura e sul colore ahaha

Ilaria Cardani
dicembre 2, 2010 2:23 pmIn effetti il chiarimento sulla famosa pillola blu era necessario ed è illuminante: manda un messaggio ad alto contenuto emotivo, ma consolatorio e rassicurante.
Davvero un interessante punto di vista.
A quando un post sui colori dei prodotti per la cura di sé e i detersivi?
Verox
dicembre 2, 2010 2:29 pm@ Ilaria
Interessante spunto quello dei detersivi: penso proprio che ci lavorerò su!
Ilaria Cardani
dicembre 2, 2010 2:30 pmCome ci si iscrive per ricevere aggiornamenti?
Verox
dicembre 2, 2010 2:34 pmTrovi il link RSS alla fine della pagina.
A presto
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