Sembra una storia come tante: è il 1870 e una giovane donna lascia la Germania per emigrare in America, a New York. I tempi sono duri, non è facile sbarcare il lunario. Tutto diventa più complicato quando il marito muore e la lascia da sola a badare a se stessa. Ma Mathilde C. Weil non si scoraggia e avvia una piccola attività: acquista spazi pubblicitari sulle riviste per amici che vogliono promuovere i loro business. E con coraggio e determinazione nel 1880 apre la sua agenzia di comunicazione, la M.C. Weil Agency. La sua capacità di capire in anticipo che cosa le donne vogliono leggere sulle riviste specializzate la porta in fretta a salire i gradini del successo. Muore nel 1903 lasciando una fortuna, e sarà ricordata da tutti come la prima donna della pubblicità.
Il mondo della comunicazione viene ancor oggi vissuto come un settore prevalentemente maschile. Film e serie televisive -come Mad Man- hanno aperto le porte degli uffici creativi raccontandoci le storie di uomini ben vestiti e pettinati, sempre intenti ad accendere l’ennesima sigaretta e distratti dalle curve disegnate di qualche ammiccante segretaria. Il ruolo della creatività femminile non è quasi mai stato valorizzato a dovere. Eppure le donne rappresentano una componente importante di questo campo e lo testimoniano le tante creative che in questi decenni hanno firmato campagne degne di nota. Learn more